Il caffè è compreso in una sana alimentazione?
Il caffè è una delle bevande più consumate al mondo. Anche se non è necessario alle nostre esigenze nutrizionali, il suo consumo moderato può apportare benefici per la salute.

Il caffè sarebbe meglio evitarlo perché fa male
Nella nostra dieta il caffè rappresenta una delle principali fonti di caffeina, insieme al tè e alla cioccolata. La caffeina è presente nelle bevande a base di cola e viene aggiunta a tutta una serie di alimenti, gelati, dolci, e ai cosiddetti “energy drinks”.
Essa ha un’azione stimolante sul sistema nervoso, su quello cardiovascolare, renale e respiratorio ed è proprio il suo abuso che può causare effetti indesiderati, come tachicardia, insonnia e disturbi gastrointestinali.
L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha definito che l’assunzione giornaliera di caffeina ad un livello non superiore a 400 milligrammi non desta problemi di sicurezza negli adulti sani. Tale consumo non determina nessun effetto avverso per l’organismo in relazione a tossicità acuta, salute cardiovascolare, delle ossa, rischio di tumore o per la fertilità maschile.
Il consumo moderato di caffè è benefico per la salute
Una tazzina di caffè moka all’italiana contiene in media 125 milligrammi di caffeina, quella di un espresso circa 80. Quindi, se non ricorressimo in modo esagerato ad altre fonti di caffeina, potremmo consumare 3 caffè nell’arco della giornata con assoluta tranquillità.
Attenzione al caffè “lungo”: al contrario di ciò che comunemente si crede, contiene concentrazioni maggiori di caffeina rispetto all’espresso normale o “ristretto”.
Alla luce di quanto detto, il consumo moderato di caffè e di alimenti contenenti caffeina non causa problemi alla salute, tranne durante la gravidanza e l’allattamento, dove la soglia di sicurezza si dimezza. Nelle donne in gravidanza occorre un tempo più lungo per eliminarla e il feto, dal momento che la caffeina è capace di attraversare la placenta, è esposto ad essa e ai suoi metaboliti per tempi significativamente più lunghi. La caffeina, anche se in piccole dosi, passa nel latte materno, per questo motivo se ne raccomanda un'assunzione moderata.
In tutti gli altri momenti della vita il consumo di caffè potrebbe giovare alla salute del fegato e, addirittura, il Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (WCRF) lo ha definito un probabile fattore protettivo per il tumore dell’endometrio e del fegato.
La tolleranza alla caffeina è individuale, chi è più sensibile o non vuole eccedere, può consumare caffè d’orzo o decaffeinato.